Cos'è la povertà energetica
Il fenomeno della povertà energetica può essere definito come:
- difficoltà di un nucleo familiare ad acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici;
- distrazione di risorse (in termini di spesa o di reddito) superiore a un “valore socialmente accettabile” per l’acquisto dei servizi energetici cui necessita;
- in particolare, per i paesi in via di sviluppo, impossibilità di allaccio alla rete elettrica e/o indisponibilità di forme moderne di energia per riscaldamento e cottura dei cibi.
Analisi svolte in Italia, per il triennio 2014-16, evidenziano come principali fattori potenzialmente aggravanti il fenomeno:
- la condizione di povertà assoluta;
- la condizione che la famiglia risieda nel Mezzogiorno (il fenomeno registra un aumento negli anni per questa zona) oppure in un piccolo centro urbano;
- il basso livello di istruzione della persona di riferimento (colui che risponde al questionario dell’indagine sulla spesa dell’Istat), la sua condizione di non occupato o la sua giovane età.
A fine di contrastare tale fenomeno, nel 2019 nasce l’OIPE – Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica – presso il Centro Studi di Economia e Tecnica dell’Energia “Giorgio Levi Cases”, presieduto dalla Prof.ssa Paola Valbonesi.
L’Osservatorio si occupa di svolgere indagini ed analisi di carattere tecnico, sociale ed economico, divulgarne i risultati, promuovere buone pratiche sul territorio nazionale per rilevare e contrastare gli effetti del fenomeno della povertà energetica.
Il network è costituito da più di 50 membri appartenenti a università italiane e straniere, enti e istituti pubblici e privati.
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Osservatorio sulla povertà energetica in Calabria
L’Osservatorio per la povertà energetica in Calabria è coordinato dalla prof.ssa Marilena De Simone, ricercatrice e docente del settore Fisica Tecnica Ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente (DIAm) dell’Università della Calabria (Unical).
Marilena De Simone, da diversi anni, si occupa di tematiche energetiche connesse all’interazione tra uomo, edificio e ambiente.
Attualmente è membro:
– dell’OIPE (Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica) vai al sito
– del network internazionale SECRET (Social Science, Engineering, Computing Research in Energy Topics) vai al sito
E’ coordinatrice per l’Unical:
– del network internazionale INPATH-TES vai al sito
– dell’IEA EBC ANNEX 79 Occupant-Centric Building Design and Operation vai al sito
Profilo researchgate.net: Marilena De Simone
La creazione di un Osservatorio su scala regionale ha la finalità di supportare le attività di studio, divulgazione, analisi e ricerca condotte dall’OIPE con particolare riferimento al territorio regionale calabrese, e al mezzogiorno in generale, al fine di collezionare ed elaborare set di dati e informazioni utili ad attivare, in un prossimo futuro, politiche di contrasto efficienti e misure behavioural efficaci.
La percentuale di famiglie italiane in stato di povertà energetica, infatti, è pari a circa l’8% del totale (2,1 milioni di famiglie), con un’incidenza nel Mezzogiorno pari al 14%, come indicato nei dati dell’ultimo report OIPE del 2019.
Nonostante la presenza di strumenti economici nazionali di supporto, come bonus energia, detrazioni Irpef e crediti d’imposta, solo il 36% dei potenziali beneficiari avrebbe effettivamente richiesto tali incentivi.
L’Osservatorio intende quindi perseguire i seguenti obiettivi:
- supportare lo sviluppo di una metodica per la determinazione di indicatori di povertà energetica contestualizzati al contesto regionale;
- potenziare le relazioni a livello nazionale ed europeo su ricerca e lotta alla povertà energetica;
- supportare la creazione di reti di collaborazione tra mondo della ricerca, istituzioni, aziende ed associazioni di volontariato;
- favorire lo sviluppo di strategie operative di contrasto;
- sensibilizzare la cittadinanza ad un uso più consapevole delle risorse energetiche in ambiente domestico.
L’Osservatorio, coordinato dalla prof.ssa Marilena De Simone, e promosso dal Polo Green Home, intende attivare una serie di attività con la collaborazione di associazioni/enti/stakeholder presenti sul territorio e sensibili al tema, suddivisibile in quattro fasi di seguito esposte.
Fase 1 – Indagini e campionamento
L’individuazione di misure di contrasto alla povertà energetica efficienti e utili alla popolazione, non può prescindere dalla conoscenza approfondita del territorio e delle sue effettive problematiche. A tal fine, saranno condotti studi e indagini volti al raggiungimento dei seguenti risultati:
- mappatura del territorio per l’individuazione delle famiglie in povertà energetica;
- profilazione e clusterizzazione delle famiglie in termini di variabili comportamentali, tecniche e socio-economiche significative;
- individuazione dei possibili ostacoli d’accesso alle misure di sostegno presenti sul territorio nazionale.
Fase 2 – Definizione di strategie di intervento mirate
Il know-how acquisito nella fase precedente, fungerà da ‘start-point’ per la successiva definizione delle misure attuative di contrasto alla povertà energetica. Dall’analisi ed elaborazione dei dati acquisiti, si individueranno delle “casistiche di problema” alle quali rispondere mediante l’individuazione di azioni di intervento specifiche, che consentano non solo una riduzione della spesa energetica, ma anche un miglioramento della qualità della vita, in termini di comfort e benessere psico-fisico, all’interno dell’ambiente domestico.
Fase 3 – Sperimentazione in campo
L’efficacia del set di azioni di intervento definite nella precedente fase, saranno sperimentate su un campione rappresentativo delle famiglie calabresi in condizioni di povertà energetica. Step preliminare sarà rappresentato dalla creazione di una rete di collaborazione solidale che permetterà di attuare misure di “retrofit energetico domestico” a costo zero per gli utenti beneficiari.
Fase 4 – Monitoraggio, scalabilità e replicabilità delle soluzioni
Le famiglie campione saranno monitorate per un predeterminato periodo in modo da poter testare sul campo l’efficacia delle azioni messe a punto e operare ove necessario un’ottimizzazione delle soluzioni proposte, in modo da renderle replicabili anche in altri contesti territoriali.
L’obiettivo di rendere l’iniziativa scalabile e attuabile ad un campione di famiglie sempre più ampio, sarà perseguito mediante creazione e consolidamento di una rete solidale tra enti, associazioni ed aziende sensibili al tema.
Le attività di studio e ricerca volte al conseguimento degli obiettivi ampiamente descritti sono state avviate dal mese di gennaio 2020 e riguardano:
- la raccolta e l’elaborazione di dati sul comportamento degli occupanti e le caratteristiche fisiche degli edifici in ambito residenziale. I dati sono stati collezionati tramite la formulazione di un questionario distribuito in formato digitale e somministrato tramite intervista ad utenze collocate in più di 50 comuni della Calabria;
- screening dei dati al fine di valutarne l’attendibilità e completezza, specie per quanto riguarda i consumi energetici delle abitazioni.
- la creazione di un campione costituito da 233 utenze su cui sono state avviate indagini.
Gli aspetti indagati per la creazione del campione di utenze riguardano:
- caratterizzazione delle spese e dei consumi energetici;
- sistemi di produzione ed utilizzo dell’acqua calda sanitaria (ACS);
- impianti di riscaldamento e raffrescamento;
- definizione dell’occupazione nei vari ambienti dell’abitazione;
- definizione di profili di utilizzo delle apparecchiature;
- definizione dei profili di utilizzo della ventilazione e delle schermature solari;
- definizione dei profili di utilizzo dell’ACS;
- modalità di raffrescamento e riscaldamento degli ambienti domestici;
- profilazione delle utenze per le caratteristiche demografiche e socio-economiche.
Più nello specifico, sono in elaborazione i dati relativi ai sistemi di produzione ed utilizzo dell’acqua calda sanitaria (ACS) attraverso analisi statistiche descrittive e inferenziali e tecniche di clusterizzazione. Tali analisi riguardano i sistemi di produzione e la fonte energetica utilizzata in funzione della zona climatica, del tipo di abitazione, della popolosità del comune di residenza e del reddito annuo delle famiglie.
Esempi di buone pratiche in Europa
Titolo del progetto: REVE – Sustainably REducing energy poVErty
Paese di riferimento: Francia
Partenariato: CERDI(Centre d’Etudes et de Recherche sur le Développement International), IREGE(Institut de Recherche en Gestion et Economie), ArtDev(Acteurs ressource et territoires dans le développement, CREM(Centre de Recherche en Economie et Management).
Periodo di realizzazione: 2015 – 2018
Titolo progetto: REACH – Reduce Energy use And Change Habits
Paesi di riferimento: Bulgaria , Croazia, Macedonia, Slovenia
Partenariato: Focus Association for Sustainable Development (Slovenia), Society for Sustainable Development Design (Croatia), Energy agency of Plovdiv (Bulgaria), MACEF- Macedonian Centre for Energy Efficiency (Macedonia).
Periodo di realizzazione: 2014 – 2017
Titolo del progetto: STEP – Solutions to Tackle Energy Poverty
Paesi di riferimento: Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Regno Unito
Partenariato: ADE(Gran Bretagna), BEUC The European Consumer Organisation(Belgio), BNAAC(Bulgaria), Citizens Advice(Gran Bretagna), CCA Cyprus(Cipro), DECO(Portogallo), dTest(Repubblica Ceca), Federacja Konsumentów(Polonia), LPIAA(Lettonia), SOS(Slovacchia)
Periodo di realizzazione: 2019 – 2021